Opere di Bolaño

Stella distante

prima edizione: 1996, Spagna – Anagrama ed., titolo: Estrella distante

prima edizione italiana: 1999, Sellerio ed., traduzione: Angelo Morino
seconda edizione: 2013, Adelphi, traduzione: Barbara Bertoni

intervista di Marcello Soto Nei suoi libri ci sono molte trappole o scherzi letterari. per esempio, il personaggio finale de La letteratura nazista in America , Ramírez Hoffman, appare di nuovo in Stella distante, con il nome di Wieder, che in tedesco vuol dire “un’altra volta” o “di nuovo”
in realtà sono piccoli scherzi che faccio a me stesso per sopportare le ore di scrittura, che sogliono essere molto laboriose e incluso noiose. E’ semplicemente per sopportare la solitudine del computer e anche perchè concepisco, in modo molto umile, la totalità della mia opera in prosa e incluso alcune parti della mia poesia come un tutto. Un tutto non solo stilistico, ma anche un tutto argomentale, i personaggi dialogano continuamente tra di loro e appaiono e sparicscono in continuazione.
[ intervista di Marcello Soto intervista di Marcelo Soto luglio 1998 ]

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intervista di Patricio Pron Il cognome del personaggio di Stella distante, Carlos Wieder, significa in tedesco “un’altra volta”, Crede che la minaccia rappresentata da questo cognome è una realtà per il Cile ed il resto dell’america latina?
Wieder è il male assoluto o il tentativo di accedere a questo assoluto, e in questo senso è una minaccia per tutto il mondo, una minaccia con cui il mondo vive da sempre. stella distante è un romanzo che cerca di approssimarsi al male assoluto però la sua scrittura fu felice, vale a dire che sono stato molto bene mentre scrivevo, forse è il romanzo con cui mi sono divertito di più.
[ intervista di patricio Pronintervista di Patricio Pron, febbraio 2011 ]

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intervista di Lina Meruane “Stella Distante è il fratello siamese super rapido e letale di La letetratura nazista in America, che è un siamese grasso, lento e goffo: una mole enciclopedica di una calma bestiale”
[ intervista di Lina Meruane Intervista con Lina Meruane. Caracas, 20/3/1998 ]

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intervista di Dunia Gras Miravet In Stella distante, come avverti all’inizio del romanzo, riprendevi la storia che chiudeva “La letteratura nazista in America ” e la rifai, l’amplii, come se si trattassi di una variazione musicale – come hai fatto posteriormente, in Amuleto, in forma diversa – Ti domandi, a volte, se al lettore risulterà facile entrare in questo gioco?
Stella Distante e Amuleto, per me in qualche modo, o tra le altre cose, sono come sonetti o come costruire in versi una rima particolare: ho un testo, lo trasformo, pero’ mantenendolo. In Stella distante utilizzo un metodo, In Amuleto un altro. Amuleto è più difficile perchè sorge da un frammento de I detective selvaggi , un frammento nel quale non cambio nemmeno una virgola, lascio tutto uguale. In Stella distante , mi sono permesso una maggiore libertà: cambio nomi, riaggiusto. Uno degli esercizi di Stella distante, era quello della correzione, non si trattava solo di ampliare, bensì di migliorare il testo, approfondire in parti non affrontate nell’originale. In Amuleto , già non uso la correzione, bensì il situare il testo in un contesto molto più ampio, con altre stanze, altri sguardi….Per me sono esercizi letterari, ma anche plastici. E sì, c’è un certo minimalismo. Però, ovviamente, non mi chiedo mai se ciò sarà facile o non sarà facile per il lettore. Sono esercizi dove ciò che importa è il mio stesso piacere o le difficoltà che il testo mi costringerà ad affrontare e la virtù che dovrò superare per risolvere il rompicapo. Comunque, credo che si possono leggere perfettamente bene come testi indipendenti, autonomi….

anche come contrappunto
Se hai una visione globale dell’opera sì, però se qualcuno legge solo Amuleto, per esempio, o solo Stella distante, come è successo in Cile, o in Messico – dove ho lettori che di me hanno solo letto Stella distante -, li leggono perfettamente bene. Sono testi autosufficienti dal punto di vista argomentativo. Anche se puo’ succedere che qualche lettore che abbia letto i testi base si senta spiazzato.

Di Stella Distante, mi ha colpito il terrore sotterraneo che emana, nella linea di Rosemary baby – Il bambino di rosemary -, che citi, significativamente all’inizio e verso la fine del romanzo: l’idea che il male può stare dentro di noi.
E’ che Stella distante è fondamentalmente proprio questo. E’ un’immersione nel male. Il male assoluto, sì che esiste. E’ tentare di vedere il volto del male assoluto, però assoluto, assoluto.

anche nella bellezza puo’ trovarsi l’orrore ?
In qualsiasi cosa. La capacità di sovvertire un ordine dato, che ha il male assoluto è enorme. Io, in poche occasioni della mia vita, sono stato vicino a qualcosa che, vagamente, potremmo chiamare male assoluto, che non lo era, e l’influsso del male, la deformità del male, sprigiona una sensazione strana, è come appiccicoso ma non esattamente.

Ed è anche un disinganno rispetto alla presunta vocazione di sinistra e progressismo delle avanguardie.
Senza dubbio, le avanguardie possono essere di estrema destra. La peggiore estrema destra che c’è stata in questo secolo è sorta in parte dalle avanguardie. Il futurismo italiano, una delle prime avanguardie del secolo, genera il fascismo italiano, che poi da una copertura ideologica al nazismo.

D’altra parte, continuando con Stella distante, a partire da qui appare anche Arturo B. che abbiamo continuato a frequentare successivamente nella tua opera narrativa. Si può dire che comincia lì quello che potrebbe denominarsi il tuo gioco autoreferenziale che, in qualche modo, da unità alla tua opera? >
Si è possibile. Ed è abbastanza misterioso. Perchè Arturo Belano appare in Stella distante solo nel prologo, nelle parole iniziali, quando si dice “Questa storia me l’aveva riferita il mio compatriota Arturo B.”, però è chiaramente Arturo Belano, senza il minor dubbio. Però io non avevo chiaro che si sarebbe chiamato Arturo Belano il protagonista di alcuni dei racconti di Chiamate telefoniche e de I detective selvaggi: è stata come un’apparizione. Cambiando per un momento di tema ma non del romanzo, credi che il “Cile dimentica” (pag 155)?
Si, sì, tutti i paesi dimenticano. La memoria collettiva è forse una delle più deboli, delle più magre memorie che possano esistere. Mai bisogna confidare nella memoria collettiva.
[ intervista di Dunia Gras Miravetintervista di Dunia Gras Miravet, 2000]

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Stella distante è un romanzo di taglio poliziesco dove – come viene annunciato nella prefazione – un autore racconta, su richiesta di un altro, l’ultimo capitolo de La letteratura nazista in America (1996), romanzo dello stesso Bolaño, dove si narra la biografia di Ramirez Hoffman. In quest’opera, Hoffman è descritto come la stella più fulgida ed enigmatica, per cui ha senso supporre che la “stella distante” del titolo allude, in forma paradossale, alla figura del repressore/torturatore Hofman-Wieder. Su richiesta del coautore, il romanzo come un duplicato di se stessa: c’è una doppia narrazione, un doppio narratore e un personaggio che si maschera e si riduplica nella sua ossessione di mostrare le differenze e similitudini su ciò che si presenta come una riflessione che è un doppio anch’essa: etica ed estetica.
In stella distante il racconto del narratore, la cui unica certezza è che non ha una verione “originale” della storia, si sviluppa a partire da questo “non sapere”, che si manifesta, tra le tante strategie, nei costanti spiazzamenti del punto di vista.
[Silvia Casini, NARRAR LA VIOLENCIA. ESPACIO Y ESTRATEGIAS DISCURSIVAS EN ESTRELLA DISTANTE DE BOLAÑO – Università patagoniasaggio di silvia Casini ]

2666 vol 1Estrella distante viene pubblicato in Spagna nel 1996 e tradotto in Italia con lo stesso titolo – Stella distante – nel 1999 da Angelo Morino, per la Sellerio ed.. Nel 2009 viene fatta una secodna ristampa
Nel 2013 Adelphi pubblica il libro con la traduzione di Barbara Bertoni.

«Tutto quello che ho scritto è una lettera d’amore e un saluto alla mia generazione, a quelli che hanno scelto la militanza e la lotta e che hanno dato quel poco che avevano, la giovinezza, a una causa che per noi era la più generosa del mondo. L’intera America Latina è seminata con le ossa di questi giovani dimenticati»

Questa storia me l’aveva riferita il mio compatriota Arturo B. veterano delle guerre fiorite e suicida in Africa, che non rimase soddisfatto del risultato finale. Nell’ultimo capitolo de La letteratura nazista fungeva da contrappunto, forse da anticlimax nei confronti del grottesco letterario chge veniva prima, e Arturo desiderava una storia più lunga, non specchio nè esplosione di altre storie bensì specchio ed esplosione in se stessa. Così, ci rinchiudemmo per un mese e mezzo nella mia casa di Blanes e con l’ultimo capitolo in mano e sotto la dettatura dei suoi sogni e dei suoi incubi redigemmo il romanzo che adesso il lettore ha davanti a sè. La mia funzione si è limitata a preparare da bere, consultare alcuni libri, e discutere, con lui e col fantasma sempre più vivo di Pierre Menard, il valore di molti paragrafi riprodotti.
[Roberto Bolaño, Stella distante, pag 15]

..credeva, alla maniera statunitense, decisa e militante, nell’esistenza del male, del male assoluto. Nella sua personalizzazione teologica l’inferno era un ordito o una catena di casualità. Spiegava gli omicidi in serie come un'”esplosione del caso”. Spiegava le morti degli innocenti (proprio quanto la nostra mente si rifiutava di accettare) come il linguaggio di quel caso in libertà”
[ R.Bolano Stella distante – p. 142 ]

Accesi una sigaretta e mi misi a pensare a cose senza importanza. Il tempo, per esempio. La temperatura della Terra. Le stelle sempre più distanti
[ pag. 201 ]

traduzione di Barbara Bertone
Introduzione di Raul Schenardi

Come nella Pista di ghiaccio e nei successivi Detective selvaggi e 2666, anche in Stella distante c’è un accenno di trama poliziesca: la ricerca di uno scrittore (un poeta sui generis che scrive versetti biblici in latino con i gas di scarico del suo aereo) sospettato di crimini nefasti. E come nei Detective selvaggi a dargli la caccia è Arturo Belano, l’alter ego dello scrittore che compare in tanti romanzi e racconti. Del resto, anche il protagonista, Carlos Wieder, è una vecchia conoscenza: l’Hoffman di “La letteratura nazista in America”. Poeta avanguardista cileno, nazista, torturatore all’epoca del golpe di Pinochet, esteta della crudeltà, alla fine Wieder viene rintracciato a Parigi dove gira snuff-movies. Stella distante tocca un tema centrale nella narrativa di Bolaño: la relazione fra l’arte e la barbarie. È un romanzo raggelante sulle atrocità del potere dello Stato quando si fa orrore, e sulla miseria degli artisti amorali asserviti a questo potere. Ma senza prediche moralistiche e senza retorica.

manoscritto di Stella distante – mostra Archivio Bolaño 1977-2003