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    Los perros romanticos

    Pioggia LLUVIA Llueve y tú dices es como si las nubes lloraran. Luego te cubres la boca y apresuras el paso. ¿Como si esas nubes escuálidas lloraran? Imposible. Pero entonces, ¿de dónde esa rabia, esa desesperación que no ha de llevar a todos al diablo? La Naturaleza oculta algunos de sus procedimientos en el Misterio, su hermanastro. Así esta tarde que consideras similar a una tarde del fin del mundo más pronto de lo que crees te parecerá tan sólo una tarde melancólica, una tarde de soledad perdida en la memoria: el espejo de la Naturaleza. O bien la olvidarás. Ni la lluvia, ni el llanto, ni tus pasos que…

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    Morfologia del licantropo: mito, leggenda e folklore

    La credenza che un essere umano possa anche fisicamente trasformarsi in belva è antica e diffusa in tutto il mondo. Per limitarci alle sole tradizioni occidentali, la figura del licantropo viene talvolta confusa con gli elementi del vampirismo e della stregoneria, mantenendo in certo folklore alcuni retaggi del paganesimo, e persino d’una più antica adorazione totemica degli animali. Altra considerazione è poi l’approccio al fenomeno quale mera malattia mentale: già nel II secolo il medico Galeno definiva la licantropia come “una forma di melanconia cerebrale”. Il termine “licantropo” trova origine dal greco lykos, che significa lupo, unito ad anthropos, uomo, mentre “lupo mannaro” risale al latino lupus hominarius, cioè lupo…

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    Jorge Luis Borges

    Poema conjetural Zumban las balas en la tarde última. Hay viento y hay cenizas en el viento, se dispersan el día y la batalla deforme, y la victoria es de los otros. Vencen los bárbaros, los gauchos vencen. Yo, que estudié las leyes y los cánones, yo Francisco Narciso de Laprida, cuya voz declaró la independencia de estas crueles provincias, derrotado, de sangre y de sudor manchado el rostro, sin esperanza ni temor, perdido huyo hacia el sur por arrabales últimos. Como aquel capitán de Purgatorio que huyendo a pie y ensangrentando el llano, fue cegado y tumbado por la muerte donde un oscuro río pierde el nombre, así habré…

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    Dario Voltolini

    buco nero pubblicato sulla rivista Il primo amore – Giornale di sconfinamento Anno V – Gennaio 2010 – n. 8 ‘ Il buco nero ‘ Dario Voltolini Il 16 marzo 2009 Gianni Riotta, nella sua rubrica televisiva di informazione libraria “Benjamin”, aveva sulla scrivania due pile di libri. Alla sua sinistra i libri “da leggere” e alla sua destra quelli da “non leggere”. Il primo di quest’ultima pila era “2666” di Roberto Bolaño. Riotta, premettendo ironicamente che le cose che avrebbe detto lo avrebbero esiliato dalla comunità degli intellettuali, sostenne che il libro aveva due difetti: era “troppo lungo” e non era scritto “per il pubblico”, bensì “per gli intellettuali”.…

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    L’uomo della sabbia di E.T.A Hoffmann

    L’UOMO DELLA SABBIA pag 1 Nataniele a Lotario Voi tutti sarete certo molto inquieti perché da tanto, tanto tempo non vi scrivo. La mamma sarà in collera con me, e forse Clara crederà che io stia spassandomela allegramente e abbia persino dimenticato l´immagine soave del mio angelo, che è così profondamente radicata nel mio cuore e nella mia mente. Ma non è così: ogni giorno, ogni ora, penso a voi tutti e nei sogni mi appare sempre la gentile figura della dolce Claretta che mi sorride con quei suoi limpidi occhi, con quella grazia, proprio come quando venivo da voi. Ma come era possibile scrivervi, quando il mio animo straziato…

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    I detective selvaggi” (recensione) Raul Schenardi

    I Detective selvaggi (recensione) Se amate la grande narrativa latinoamericana ma vi hanno via via deluso e poi decisamente annoiato gli esausti epigoni del realismo magico, I detectives selvaggi di Roberto Bolaño (Sellerio, trad. di Maria Nicola) potrebbe propiziare una riconciliazione, l’occasione è ghiotta. Grazie alla pubblicazione, sempre per Sellerio, di La letteratura nazista in America , Stella distante , Chiamate telefoniche , e di Amuleto per Mondadori [una nuova edizione è stata pubblicata da Adelphi], Bolaño non è certo uno sconosciuto da noi. Adesso, con questo romanzo di oltre 800 pagine, arriva la sua opera a tutt’oggi più impegnativa (anche se lui, incurante delle lamentele degli editori, minaccia di…

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    Friedrich Nietzsche

    Nietzsche e la tragedia Matteo Maculotti Nietzsche si occupa della tragedia greca nel suo primo libro pubblicato, “La nascita della tragedia”. La sua ricerca parte dall’individuazione delle due componenti tipiche di ogni arte: apollineo e dionisiaco. Apollo è il dio dell’equilibrio, della misura; Dioniso è il dio della sfrenatezza, dell’estasi. L’apollineo è di conseguenza la parte razionale, il dionisiaco quella istintiva ed emotiva, di ogni opera d’arte. L’arte apollinea per eccellenza è la scultura, quella dionisiaca la musica. La tragedia è la perfetta sintesi di entrambe. Nietzsche si sofferma sulla tragedia attica per questo: crede che dall’equilibrio della componente apollinea e dionisiaca nasca per l’uomo una situazione di serenità e…

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    Dino Buzzati

    Sette piani Dopo un giorno di viaggio in treno, Giuseppe Corte arrivò, una mattina di marzo, alla città dove c’era la famosa casa di cura. Aveva un po’ di febbre, ma volle fare ugualmente a piedi strada fra la stazione e l’ospedale, portandosi la sua valigetta. Benché avesse soltanto una leggerissima forma incipiente, Giuseppe Corte era stato consigliato di rivolgersi al celebre sanatorio, dove non si curava che quell’unica malattia. Ciò garantiva un’eccezionale competenza nei medici e la più razionale ed efficace sistemazione d’impianti. Quando lo scorse da lontano – e lo riconobbe per averne già visto la fotografia in una circolare pubblicitaria – , Giuseppe Corte ebbe un’ottima impressione.…

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    Charles Baudelaire

    Charles Baudelaire | Il viaggio | La terra desolata • I…. Per il ragazzo… • II… Imitiamo, orrore!… • III.. Strabilianti viaggiatori!… • IV… Abbiamo visto astri.. • V…. E poi, e poi ancora? • VI… «O infantili menti! • VII.. Dai viaggi che amara… • VIII. “O Morte,… Charles Baudelaire (A Maxime Du Camp) Il viaggio I Per il ragazzo, amante delle mappe e delle stampe, l´universo è pari al suo smisurato appetito. Com´è grande il mondo al lume delle lampade! Com´è piccolo il mondo agli occhi del ricordo! Un mattino partiamo, il cervello in fiamme, il cuore gonfio di rancori e desideri amari, e andiamo, al ritmo delle…

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    Italo Calvino citazioni

    Italo Calvino “la molteplicità” (tratto dal libro “lezioni americane”) citato da Enrique Vila Matas Bolano nella distanza | la molteplicità | |la leggerezza | Cominciamo da una citazione Nella sua saggezza e nella sua povertà molisana, il dottor Ingravallo, che pareva vivere di silenzio e di sonno sotto la giungla nera di quella parrucca, lucida come pece e riccioluta come agnello d’Astrakan, nella sua saggezza interrompeva talora codesto sonno e silenzio per enunciare qualche teoretica idea (idea generale s’intende) sui casi degli uomini: e delle donne. A prima vista, cioè al primo udirle, sembravano banalità. Non erano banalità. Con quei rapidi enunciati, che facevano sulla sua bocca il crepitio improvviso…