Interviste

Intervista a Rutger Hauer

la tercera dicembre 2011
di Rodrigo González M. trad. Carmelo pinto

Mi attrae questo film perchè conserva lo spirito di Roberto Bolaño.

intervista a Rutger Hauer
di Rodrigo González M.

L’attore olandese Rutger Hauer è in Cile per girare la parte finale del film basato in Un romanzetto canaglia, diretto dalla regista cilena Alicia Scherson e intitolato “il futuro”.

E’ un attore del mondo. Un olandese errante. Nel 2011 ha recitato in 12 film viaggiando dalla Polonia al canada, dal Sudafrica all?indonesia e dall’Ungheria all’Italia. Rutger Hauer, l’attore olandese di 67 anni, che nel 1982, con il suo volto minaccioso, i suoi occhi celesti e i suoi capelli patinati divenne famoso in tutto il mondo nella parte del replicante Roy Batty in Blade Runner, ora è in Cile filmando la parte finale del film Il futuro nota , di Alicia Sherson. Si tratta di una adattazione de Un romanzetto canagliascheda del libro di Roberto Bolaño.

Ad essere sincero, non avevo un’idea precisa di come fosse il Cile prima di accettare questo progetto. pensavo che qui la musica fosse la cosa più importante, come quando vai a panama e ascolti e vedi il ritmo da ogni parte. Invece no. E’ un paese, per il poco che visto, di parole e di letteratura. E’ una sensazione, non la posso spiegare. Ma lo percepisco”
dice Hauer, che appena finito di personaficare il pittore fiammingo Pieter Bruegel in The mill and the cross e il leggendario cacciatore di vampiri Abraham van Helsing in Drácula 3D, del maestro dell’orrore dario Argento.

“E’ stato uno degli anni più duri della mia vita, molto lavoro, ma nello stesso tempo uno dei più interessanti”
dice mentre si sdraia in una poltrona del salone per fumatori dell’Hotel Crowne Plaza, dove alloggera’ un paio di settimane per girare la sua parte nel film. Nel film, che uscirà nel secondo semestre 2012, interpreta Maciste, un ex campione italiano di culturismo e stella di film di serie B, che ormai solo, vecchio e cieco riceve a Roma la compagnia occasionale della giovane bianca (Manuela Martelli).

Perchè ha accettato di recitare in questo film ?
Per quattro ragioni: il romanzo, la sceneggiatura, la regista e gli attori. L’attrice principale, Manuela Martelli, è molto brava; l’ho potuto verificare durante le prove. Si sforza, non prende niente alla leggera. E la regista, Alicia Scherson, ha talento, rispetta il romanzo originale e non cerca di trasformarlo a suo piacere. E, infine, l’opera di Bolaño è notevole, sembra critta nella carta vetrata. E’ dura, aspra, senza concessioni. Ho cercato di procurami altri romanzi suoi, ma siccome viaggio molto mi costa molto andare in libreria. Questo, Un romanzetto canaglia, l’ho letto in tedesco, non è nemmeno pubblicata in inglese.

Che cosa lo attrae del suo personaggio, Maciste?
Beh, il tipo è cieco. E’ una ragione sufficiente per risvegliare il mio interesse. Ed è difficile da recitare. Distogliere lo sguardo da tutto, dalle cineprese, ma allo stesso tempo non brillare come un idiota è molto complicato. Ciò mi motiva. Spero di creare un personaggio che non si abbia visto prima. Inoltre, si tratta di avere una relazione con questa ragazza, con Bianca, una relazione che inizia per motivi meramenti funzionali, e poi diventa tenera, enza che ciò significhi sentimentalismi, nè pianti, nè niente di simili bassi espedienti. Se c’è qualcosa che non sopporto è andare gemendo da un film all’altro. Questo è facile. La cosa complicata è commuovere con la giusta emozione, con la sobrietà.

Che ricordi ha di Blade Runner, il film che lo ha reso famoso nel 1982 ?
Blade Runnerascolta il film raccontato alla radio è un gran film e la mia prima esperienza di successo nel cinema USA. Abbiamo girato per cinque mesi. L’ultima scena, quella in cui il mio personaggio del replicante muore e salva la vita ad Harrison Ford è stata curiosa: quella parte della scneggiatura era di 25 righe circa, ma per me così non funzionava. Era troppo pomposa, molta opera, c’era del testo in eccesso. Per me, il reèplicante doveva solo dire il giusto necessario e quello, a mio giusizio, era: “Tutti quei momenti si perderanno come lacrime nella pioggia. Tempo di morire”. Fortunatamente, recitai solo queste parole. Poche volte nella vita di una ttore esiste la possibilità di creare un legame così forte con la sceneggiatura. Con questo film lo abbiamo fatto

indice di c.boullosa Altri testi attinenti il film Il Futuro presenti nell’Archivio:
• Alicia Sherson: Intervista di Cecilia Boullosa, febbraio 2012
• Rutger hauer: Intervista di Rodrigo González M, dicembre 2011
• Il Futuro: trailer del film
• Un romanzetto canaglia: recensioni